Age of Mythology Retold Recensione PS5
La recente apertura di Microsoft verso una strategia multipiattaforma ha portato molti benefici agli utenti PlayStation, che adesso possono godere di alcuni dei titoli più interessanti della lineup Xbox, incluso il qui discusso Age of Mythology PS5 sviluppato dallo studio World’s Edge. Ma come si comporta su console PlayStation 5 lo spin-off di una delle saghe più famose del genere RTS? Scopriamolo insieme nella mia Age of Mythology Retold PS5 Recensione.
Age of Mythology Retold Recensione PS5 | Un pacchetto bello corposo
Age of Mythology Retold segna un gradito ritorno di uno degli spin-off più amati tra gli strategici RTS sotto forma di remake. Al contrario di Age of Empires, dove a fare da sfondo troviamo l’età antica e il medioevo, in Age of Mythology a farla da padrona sono i diversi Pantheon della mitologia greca, egizia e norrena, che offrono a mio avviso uno spunto di gameplay più interessante e variegato rispetto alla controparte medievale.
Aggiunta in un secondo momento tramite il DLC The Titans troviamo anche la civiltà degli Atlantidei, che poggia sempre le sue radici sulla cultura mitologica greca, ampliandola con diverse aggiunte di gameplay e di unità. In Retold abbiamo la possibilità di sperimentare anche questa nuova fazione senza costi aggiuntivi, ma non possiamo dire lo stesso per il pacchetto The Tale of the Dragon che include la civiltà cinese.
Quest’ultimo non è incluso all’interno del gioco base, ma è acquistabile separatamente sullo store sotto il nome di Immortal Pillars. Se sei interessato, ti consiglio la lettura della nostra recensione su questa fantastica espansione (qui trovi il link alla recensione di Immortal Pillars). Dopo questa breve precisazione, vediamo insieme cosa offre Age of Mythology Retold ai giocatori PlayStation.

Retold è un remake che offre tutti i contenuti dell’originale Age of Mythology del 2002 e delle espansioni uscite negli anni successivi, ad eccezione del già citato The Tale of the Dragon (acquistabile separatamente). Il lavoro di remake non è solamente grafico, ma aggiunge diversi elementi che vanno a migliorare la qualità della vita del titolo.
Quanto alle modalità, la schermata principale, rinnovata e in linea con i giochi di ultima generazione, mette subito a disposizione una ricca gamma di modalità: dalla longeva campagna principale alle versatili schermaglie, passando per l’adrenalinico online e tanto altro.
La campagna principale funge principalmente da tutorial per imparare le basi del gioco, ma rimane comunque curata e scorrevole, anche se presenta diversa limitazioni rispetto alle altre modalità, prima fra tutte la scelta della propria divinità di partenza. Si tratta comunque di un ottimo punto di partenza, in particolare per i neofiti della serie o del genere, che troveranno tutte le informazioni base necessarie per iniziare a giocare seriamente.
Oltre alla prima e indimenticabile campagna, La caduta del Tridente con protagonista Arkantos, l’eroe atlantideo, Age of Mythology mette sul piatto altre due campagne aggiuntive. Solamente la prima campagna dura dieci ore circa, e se pensi che oltre a questa ce ne sono altre due, capisci bene che saliamo sopra le 20 ore di sole missioni principali. Ma a differenza di altri generi, quello degli RTS esprime il suo vero potenziale nelle altre modalità disponibili: Schermaglia e il Multiplayer.

Schermaglia è la modalità ideale per sperimentare diverse strategie contro l’IA e approfondire le caratteristiche delle diverse civiltà, con partite che spaziano dal classico 1vs1 al tutti contro tutti fino a 12 giocatori, regolando anche la grandezza della mappa. È possibile settare fino a tre livelli di difficoltà, dove la più difficile ti farà penare, e non poco.
L’online è, invece, la modalità più divertente di Age of Mythology, a patto di apprezzare il competitivo all’interno di un gioco. Per quanto l’IA sia di gran lunga più veloce nel comandare le proprie truppe, competere contro un avversario umano, con la possibilità di schernirsi via chat testuale, senza eccedere e scadere nel becero insulto ovviamente, è qualcosa di altrettanto epico. Che tu sia un giocatore solitario o preferisci il brivido della competizione, Age of Mythology offre entrambi gli aspetti in maniera equilibrata.
Guerre mitologiche
Dopo aver sviscerato le modalità, direi di esplorare le profondità di gameplay tanto apprezzate dai fan del genere RTS. Age of Mythology deve la sua popolarità soprattutto all’integrazione delle divinità nel gioco, un elemento chiave non solo estetico o narrativo, ma che influenza profondamente il gameplay in diversi modi.
L’originalità di Age of Mythology, riproposta anche in Retold, risiede nella sua eccezionale varietà di civiltà giocabili: Greci, Egizi, Norreni e Atlantidei, oltre al DLC che aggiunge la civiltà Cinese. Un vero e proprio crocevia mitologico, con divinità e bestiari unici a plasmare ogni esercito. Proprio questa diversità di culture, con le loro peculiari divinità e creature leggendarie, contribuì in modo significativo alla fama di questo titolo al tempo.
Il remake non solo preserva lo spirito originale del gioco – quindi tutte le civiltà, gli eroi e le bestie mitologiche – ma lo migliora ulteriormente con una lunga serie di miglioramenti. Se dovessi scriverti ogni singola miglioria impiegheremo troppo tempo e sarebbe noioso, pertanto mi concentrerò sugli aspetti più significativi.
Il primo fra tutti è l’aggiunta della funzione priorità: un meccanismo in grado di dirottare i popolani verso le risorse necessarie in base alle nostre esigenze. Questa funzione è davvero ottima perché ci consente di concentrarci su altri aspetti durante le battaglie, lasciando all’IA il duro compito della raccolta.

Altro aspetto migliorato riguardano le fasi esplorative, rese più autonome, e quelle offensive, in particolare quelle con le bestie mitologiche dove noi possiamo attivare/disattivare gli attacchi speciali di queste unità, cosa che non era possibile nella versione originale. Sono state apportate anche alcune modifiche al bilanciamento del gioco, e sono stati aggiunti nuovi contenuti come nuove tecnologie, divinità minori e bonus differenti per le divinità maggiori esistenti.
Tra le migliorie alla qualità della vita del gioco, troviamo anche la possibilità di utilizzare più volte i poteri divini. Mentre nella versione originale questa meccanica era utilizzabile una volta soltanto a partita, in Retold è possibile riutilizzarli quante volte vogliamo, a patto di consumare del Favore. Il primo utilizzo rimane gratuito, ma già dalla seconda volta dovremo utilizzare del Favore per poterli usare.
Age of Mythology Retold vede anche l’arrivo di una nuova età: L’Età delle Meraviglie. Questa età prende il nome dalla edificazione di una meraviglia, una struttura già presente in passato che permetteva di vincere la partita una volta terminata. In Age of Mythology Retold la meraviglia ha subito un deciso cambiamento: anziché far vincere subito la partita adesso permette di ottenere dei bonus in termini di ottenimento dei Favori e sulla potenza delle unità.
Si tratta di un cambiamento radicale che incide in modo netto sulle battute finali di una partita, rendendo i combattimenti più aggressivi grazie a un utilizzo continuo di poteri divini e creazione di bestie mitologiche, Titani inclusi.
Comandi rivisti per i giocatori console
Un aspetto che potrebbe preoccuparti è sicuramente la mappatura dei tasti del Dualsense, un timore più che comprensibile trattandosi di un gioco che ruota intorno al mondo PC. La combo tastiera e mouse rimane chiaramente la più familiare se si parla di RTS, ma questo non significa che il controller non sia una valida alternativa.
A essere sincero mi sono trovato davvero bene con il controller che, al contrario di quanto pensano in molti, non rappresenta affatto un limite, permettendo davvero a chiunque di approcciarsi al genere. Gran parte del merito va ovviamente al team di sviluppo, che è riuscito a implementare un sistema di controllo e gestionale facile da utilizzare ed estremamente godibile.
Entrando di più nel dettaglio, i tasti hanno delle funzionalità in grado di svolgere ogni singola azione in poco tempo. Ad esempio, il raggruppamento delle unità, che su PC si esegue trascinando il mouse con il pulsante premuto, su console questa funzione è stata assegnata al tasto X, che con la semplice pressione prolungata permette di selezionare le unità in un’area designata.

Questo facilita parecchio lo spostamento delle truppe, anche se in alcune occasioni potresti portarti in battaglia qualche ignaro cittadino vicino alle unità di combattimento. Per ovviare al problema, è possibile utilizzare le croci direzionali in grado di selezionare le singole unità in base alla loro appartenenza. Tale funzione rende più facile spostare le singole truppe, evitando appunto il problema di coinvolgere nei combattimenti unità non belliche.
Muoversi sulla mappa è altrettanto facile con gli analogici, mentre per la costruzione troviamo un vero e proprio miracolo affidato ai tasti dorsali del dualsense: con il grilletto L2 è possibile aprire la ruota delle costruzioni generali, cambiando poi la tipologia di costruzione con il tasto triangolo. Da qui è possibile selezionare i vari edifici da costruire in maniera semplice e diretta.
Al contrario della tastiera, il controller non dispone di un numero elevato di tasti su cui fare affidamento. Per questo motivo, il team ha deciso di attivare alcune funzioni in-game premendo contemporaneamente più tasti, come ad esempio la combo L2 + quadrato per attivare i poteri delle divinità. Una soluzione semplice e allo stesso tempo efficace.
Graficamente rinnovato
Sul comparto grafico, la versione Retold ha subito un netto miglioramento, avvicinandosi di più alla qualità raggiunta con il più recente Age of Empires IV. Le animazioni sono riprese 1:1 con la versione originale del titolo, chiaramente con i modelli dei personaggi di qualità migliore.
Age of Mythology Retold può vantare anche un comparto tecnico più avanzato, mirando ai 60 FPS nella maggior parte dei casi. Infatti, seppur sia abbastanza fluido, ho notato dei sporadici cali di frame rate durante l’utilizzo dei poteri divini. Si tratta dei casi isolati e non particolarmente invasivi da minare l’esperienza di gioco.
Un RTS (quasi) perfetto su PlayStation 5
Rigiocare ad Age of Mythology nella sua versione migliorata e a distanza di anni è stato a dir poco emozionante. La versione PlayStation 5 non differisce dalle altre e include l’intero pacchetto base che trovi anche sulle altre piattaforme. Age of Mythology Retold è un titolo quasi perfetto, che pecca solo di minuzie che possono essere risolte con qualche patch, come i cali di frame rate durante l’utilizzo dei poteri divini.
Tuttavia, il resto del pacchetto offerto da Microsoft è di qualità elevata, con tutto che si tratta di un capitolo spin-off. Con Age of Mythology Retold arrivato su PlayStation 5 dopo la versione PC e quella Xbox, adesso anche gli utenti di Sony PlayStation posso godere di una delle saghe più importanti del genere RTS, comprensivo di tutte le migliorie in termini di qualità della vita. E come per l’originale anche qui è possibile utilizzare una serie di trucchi che aumentano la longevità del titolo (qui trovi tutti i trucchi di Age of Mythology Retold).
Da non sottovalutare la presenza della lingua italiana. Sono presenti sia i sottotitoli che il doppiaggio italiano, con qualche voce rivista per questa versione rispetto all’originale. Age of Mythology per PS5 è un’esperienza di gioco completa e di alta qualità in ogni suo aspetto. Con l’aggiunta di Immortal Pillars, che porta tutto il materiale precedentemente disponibile, si spera nell’arrivo di contenuti inediti che possano arricchire ulteriormente il titolo.
[Age of Mythology Retold è disponibile anche per console Xbox Series X|S e PC. Puoi acquistare la versione Steam a un prezzo scontato cliccando su questo link.]
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