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Clair Obscur Expedition 33 Provato

Clair Obscur Expedition 33 - parigi

Clair Obscur Expedition 33 è sicuramente uno dei tanti titoli più attesi di questo 2025, e fin dal suo annuncio è riuscito a catturare immediatamente la mia attenzione. Pian piano ci stiamo avvicinando verso la data d’uscita, che ricordo essere il 24 Aprile 2025, e dato che non manca troppo, è giunto il momento di dare uno sguardo più approfondito al titolo.

Ho avuto modo di provare una build che si svolgeva narrativamente poco dopo il prologo, e per una durata di poco più di 3 ore ho potuto sperimentare una grande – e allo stesso tempo piccola – parte del gioco. Il titolo è stato sviluppato da un piccolo studio indipendente francese, Sandfall Interactive, che promette una storia incredibile ed emozionante, un sistema di combattimento diverso rispetto al vecchio sistema a turni che conosciamo, e un open world libero.

Un combat system unico

Sistema a turni
Sistema a turni

Partendo da quello che ho avuto modo di testare di più in questa beta, ed è anche quello che mi ha catturato maggiormente, è il Combat System, che sì, è una figata. Un po’ meno tutto il resto, tra cui la storia e le ambientazioni, che si sono mostrati di meno, ma che non sono stati assenti in queste prime ore di Expedition 33, dandoci giusto i primi assaggi di quello che vedremo completo al lancio.

Un sistema a turni dove non bisogna solamente aspettare e sperare che il nemico ci faccia poco danno, perché questa volta possiamo effettivamente difenderci; un sistema a turni ma in tempo reale. La schivata e il parry sono le due meccaniche principali – e anche il salto ma solamente in casi unici – che ci permettono di non solo evitare i colpi nemici, bensì anche di ottenere dei bonus a seconda del personaggio.

Ogni personaggio infatti ha una sua abilità, come il protagonista Gustave che possiede un braccio estremamente potente che se caricato al massimo farà un danno abissale, e per farlo usufruiremo proprio di questo sistema di difesa. Per quanto possa aiutare il parry, che è più vantaggioso rispetto alla schivata, la difficoltà nel farlo è ai livelli di come veniva descritto Lies of P al day one, ovvero quasi impossibile da azzeccarci.

I movimenti dei nemici sono un po’ imprevedibili e legnosi, causando quindi problemi quando useremo la schivata, ma soprattutto il parry, ed è uno dei pochi problemi che per ora, in questa versione di Expedition 33, ho riscontrato. Solo dopo aver subito un po’ di danni e aver imparato con esattezza il moveset dei nemici, sono riuscito effettivamente a usare la parata come si deve, ma non essendo questo un Souls-like, spero che aumentino anche solo di poco il tempo della finestra di difesa.

Un’altra caratteristica che gli sviluppatori hanno introdotto sono i quick time event quando useremo le nostre skill, e funzionano molto similmente agli skill check di Dead by Daylight: prendi il timing corretto per ricevere un bonus, rischia di farlo all’ultimo secondo e verrai ricompensato con un ulteriore bonus, non farlo per ottenere i valori base (che possono essere danni o cure agli alleati). Anche se sono abbastanza semplici da prendere, il gioco non penalizzerà di molto chi non li userà o chi li sbaglierà.

Infine, in giro per la mappa troveremo i vari rest point (tranne durante l’open world che avremo la facoltà di riposare in qualsiasi momento), con l’aspetto delle bandiere posizionate dai vecchi spedizionieri ormai morti. Tra le scelte, c’è la possibilità di viaggiare rapidamente tra una bandiera all’altra, la possibilità di livellare le statistiche dei nostri personaggi, e anche di imparare nuove skill tramite l’albero abilità (nel caso il player lo voglia, consumando un oggetto in particolare si potranno resettare o le skill o gli attributi).

A fine avventura mi è sembrato di avere un sistema di combattimento già completo, e sono assolutamente curioso di vedere come si evolverà ulteriormente nel corso dell’avventura. Personalmente non ho avuto molti problemi, ma se vi state comunque preoccupando della difficoltà, allora dovete sapere che Clair Obscur Expedition 33 offre tre modalità di gioco, una per chi vuole godersi la storia, una per chi va a caccia di una sfida ardua, e una per chi cerca il giusto bilanciamento.

36, 35, 34… e 33

Spedizione 33
Spedizione 33

Un monolito presente sulla terra comincia a mettere terrore al genere umano. La pittrice ogni anno si sveglia e dipinge sulla struttura un numero, che va sempre di più decrescendo, e chiunque possiede quell’età, diventerà polvere e morirà. Clair Obscur Expedition 33, come preannuncia il nome, racconta la storia della spedizione 33, un gruppo di persone che partono per una missione speciale, sconfiggere la pittrice per fermare i decessi.

Una volta che i nostri protagonisti abbandoneranno lumière per provare a completare la missione, incontreranno un uomo anziano, che, chissà per quale motivo, deciderà di fare fuori l’intera spedizione, o così apparentemente, dato che Gustave, personaggio principale della storia, riesce a scappare e a salvarsi. Da qui è cominciata la mia anteprima, subito dopo il prologo.

Clair Obscur Expedition 33 durante il proseguimento ci darà varie indicazioni, riferimenti, o anche degli approfondimenti se decideremo di leggere delle note, riguardante i vecchi spedizionieri. I numeri dei vecchi gruppi vanno da coloro che ci hanno preceduti, quindi il 34, fino al 70, per poi saltare qualche età fino ad arrivare al numero 84. Chissà realmente da quanto va avanti questa storia; chissà quale fu il primo numero scritto sul monolito; chissà perché la pittrice sta facendo tutto ciò.

In queste prime ore gli spedizionieri hanno notato alcuni particolari interessanti in giro per il mondo, apparentemente insignificanti per noi giocatori e giocatrici, ma che sicuramente capiremo solo nel futuro dell’avventura. A proposito di spedizionieri, sono stati presentati per ora solo tre dei 6 personaggi totali, tra cui Gustave, Lune e Maelle, i restanti, invece, li vedremo solamente quando il gioco completo sarà disponibile.

Dal menu di gioco possiamo decidere chi escludere e chi includere nel party, senza alcun limite. Possiamo quindi decidere di giocare anche con un solo personaggio, e non deve essere obbligatoriamente Gustave; magari su quest’ultimo punto potrebbe far comodo a qualcuno/a che vuole tentare qualche challenge “finire Expedition 33 solo con personaggio X”.

Ho esplorato una piccolissima parte di quello che sarà l’open world di Expedition 33, che riprende molto lo stile dei vecchi Final Fantasy 7, 8 e 9: i nostri personaggi appaiono giganti rispetto al mondo che sembra tutto in una scala proporzionalmente ridotta, e la possibilità di andare ad affrontare zone secondarie/segrete quando vogliamo noi. In altre parole, abbiamo la libertà di fare quello che vogliamo, e già in questa anteprima si è dimostrata tale.

Salutiamo i vecchi nemici invisibili che erano presenti nei vecchi giochi, ora i nemici saranno osservabili e cammineranno in giro per la mappa, e quindi decidere se affrontarli o meno. Potremmo anche decidere di avere il vantaggio in battaglia iniziando per primi il turno, ma solo se colpiremo almeno un nemico prima di cominciare effettivamente in fight. Insomma, un open world diverso da quello che siamo abituati con i titoli più recenti.

Spettacolare anche visivamente

L'inizio dell'avventura
L’inizio dell’avventura

Graficamente siamo partiti con il piede giusto. Unreal Engine 5, anche se pesa molto a livello tecnico, combacia perfettamente con questo titolo, regalando una qualità visiva sorprendente. Anche sulle prestazioni, seppur in una preview build, è stato fatto già un buon lavoro, con dei tempi di caricamento abbastanza veloci. Ci tengo a precisare che il titolo è ancora in fase di sviluppo, e sicuramente verrà ottimizzato (speriamo) come si deve poco prima del suo rilascio, o con una patch al day one.

Clair Obscur Expedition 33 ci offre quattro preset grafici, tra Basso, Medio, Alto, e Epico. Possedendo un PC con un Ryzen 7 7800x3D, una RTX 4070, una SSD 2TB NVME 4.0 6600Mb/s, e 32GB di RAM DDR5 6000MHz, giocando a risoluzione 1440p ho ottenuto i seguenti risultati:

Impostando il preset grafico Alto sono riuscito a giocare con una media di 80fps con un errore di più o meno 10 frame, mentre con il preset grafico Ultra il titolo andava sui 50fps abbastanza stabili. Anche se il gioco pesa tanto tecnicamente, il risultato finale a prescindere dalle impostazioni grafiche è assurdo. Pur giocando con il preset grafico Basso si riesce a giocare benissimo e a godersi per bene la bellezza di questo mondo.

Anche a livello artistico e musicale è stato fatto un lavoro incredibile, ma credo che questo lo si fosse già capito fin dai primi trailer. Aree colorate, uniche, e canzoni spettacolari, il tutto riuscendo a non uscire dallo stile del mondo fantasy di Expedition 33.

Peccato solo che i salvataggi manuali non esistono in questa beta, e non so se nel titolo completo ci sarà questa opzione o meno, ma voglio sperare con tutto il mio cuore che ci sarà. A salvarmi la pelle in caso di sconfitta è stato unicamente l’autosalvataggio, che, almeno in questa preview build, mi ha riportato sempre poco prima del fight perso.

Clair Obscur Expedition 33 Provato – Conclusione

Flying Water
Flying Water

Esattamente quando è finita la mia avventura su questa preview build, sono 4 le parole che sono uscite dalla mia bocca: voglio continuare a giocare. Non solo avevo tante aspettative prima di provare Clair Obscur Expedition 33, ma ora, provando questa anteprima, si è pure alzata l’asticella, confermando quindi tutte le mie speranze verso questo titolo.

Il titolo si è dimostrato e ha confermato di avere un grandissimo potenziale in arrivo sulle nostre console e pc, sia dal punto grafico, sia dal lato narrativo, ma soprattutto nel combat system. Se siete interessati al titolo, vi lascio la pagina ufficiale di Expedition 33.