Indiana Jones e l'antico Cerchio Recensione PS5

Dopo l’acquisizione di Bethesda da parte di Microsoft, le speranze di vedere i loro giochi sulla piattaforma rivale sono calate drasticamente. Alla fine, però, seppur a piccole dosi, i titoli Xbox sono approdati su PlayStation, ma per molti l’interrogativo principale rimaneva: Indiana Jones e l’antico Cerchio arriverà o non arriverà?

A cinque mesi di distanza eccolo qui, in forma smagliante, pronto a far vivere una delle migliori avventure di Indy anche agli utenti PlayStation 5.

Indiana Jones e l’antico Cerchio Recensione PS5

L’antico Cerchio fece subito parlare di sé per via dello studio dietro la produzione del gioco, MachineGames. Tra le fila dei numerosi studi Bethesda, quest’ultimo era sicuramente il meno adatto a sviluppare un gioco che ricrei l’atmosfera di una delle saghe cinematografiche più importanti di sempre… o almeno così pensavo. È vero, sono stato diffidente all’annuncio, e la motivazione era legata principalmente alla telecamera in prima persona.

MachineGames ha già dimostrato in passato uno spiccato talento in questo campo grazie alla serie Wolfenstein, eppure una parte di me non riusciva ad associare il genere FPS a Indiana Jones. Se all’inizio ero scettico sul prodotto finito, pad alla mano mi sono dovuto ricredere, apprezzandolo più del previsto.

In terza persona lo avrei apprezzato ancora di più? Probabilmente si, ma in quel caso mi sarei ritrovato per le mani un gioco completamente differente, molto più in linea con la serie di Uncharted o Tomb Raider, volti a un gameplay molto più action e spettacolarizzato.

L’antico Cerchio, invece, si pone come obiettivo quello di raccontare una storia da farci vivere in prima persona dalla prospettiva di Indiana Jones, mettendo in risalto le caratteristiche che hanno reso celebre la saga: le ambientazioni e gli enigmi. Da questo punto di vista MachinaGames è stata a dir poco eccezionale, ricreando delle località ricche di storia e di rompicapi ingegnosi e coerenti con il personaggio di Indiana Jones.

L’avventura attende

Gli eventi di Indiana Jones e l’antico Cerchio sono ambientati nel 1937 collocandosi, cronologicamente parlando, tra i film de I Predatori dell’arca perduta e l’ultima crociata. Il periodo storico, contrassegnato dall’avanza minacciosa del nazismo, è in linea con quello della trilogia originale; se non fosse un videogioco, potrei quasi definirlo un film mancato, in grado di tenere testa alla controparte cinematografica.

La trama ha ovviamente come protagonista il professore e archeologo Henry Walton Jones, Jr, conosciuto con il nome di Indiana Jones ai più, al culmine della sua carriera, impegnato a svelare il mistero dell’antico Cerchio da cui deriva il titolo del gioco. Si tratta di un’avventura inedita realizzata appositamente per il medium ludico, ma che incarna l’essenza dei film in ogni suo aspetto: è Indiana Jones in tutto e per tutto!

I dialoghi, spesso brillanti e ricchi di quell’ironia pungente che contraddistingue il personaggio, contribuiscono a rendere Indy vivo e credibile, anche grazie a un doppiaggio italiano che sembra aver colto nel segno la sua personalità iconica. Lo stesso vale anche per i personaggi secondari e gli antagonisti: l’intero cast è assolutamente coerente con la storia e non è forzato da facili cliché.

Indiana Jones e l'antico Cerchio Recensione PS5 - Cast
Un cast davvero sensazione e credibile

Un altro elemento distintivo del lavoro di MachineGames è la cura maniacale delle ambientazioni, capaci di evocare un’atmosfera unica grazie a un mix di storia, folklore locale e misteri da svelare. Dopo un’introduzione più lineare e narrativa tipica dei giochi story-driven, le mappe iniziamo ad aprirsi diventando a tutti gli effetti delle open-map che si espandono in orizzontale e in verticale, offrendo una libertà di esplorazione quasi totale.

Progredendo nella trama, il viaggio ci condurrà attraverso una varietà di località sparse per il globo. Da Roma – Città del Vaticano ai templi di Sukhothai in Thailandia, passando anche per i torridi deserti di Giza, ogni località si distingue per i propri usi e costumi distintivi e con enigmi strettamente legati al suo contesto culturale. Da amante dei puzzle e rompicapi, gli enigmi sono sorprendentemente divertenti da risolvere. Alcuni richiedono un occhio attento mentre per altri la logica la fa da padrona, ma nel complesso non ci sono misteri difficili da completare.

Oltre agli enigmi, Indiana Jones e l’antico Cerchio è il festival dei collezionabili! Ce ne sono tantissimi nelle mappe e di varia natura: reperti storici, libri per i potenziamenti, lettere, annotazioni e perfino gatti neri da fotografare. A questo si aggiungono anche svariate missioni secondarie sempre legate alle località che visiteremo. Quindi dal punto di vista della varietà, le attività secondarie non mancano assolutamente!

Scazzottate e colpi di frusta

Ho sempre associato Indiana Jones allo spirito di avventura e di scoperta, quindi non sapevo bene a cosa sarei andato incontro lato gameplay. Nonostante la loro competenza, ero inizialmente preoccupato che l’approccio di MachineGames, spesso caratterizzato da un’azione adrenalinica, potesse discostarsi dal tono più avventuroso che ci si aspetta da un’opera su Indiana Jones.

Diciamo che le mie paure sono diventate realtà, seppur a metà. Il gameplay si articola in un miscela di esplorazione, risoluzione di enigmi, combattimento e sequenze di platforming. Mentre l’esplorazione e la risoluzione degli enigmi mi hanno convinto completamente, il combattimento e le sequenze platforming mi sono sembrati spesso macchinosi e superficiali.

Il sistema di combattimento permette due diversi approcci: stealth oppure diretto con armi da fuoco e non. Lo stealth è facilmente rompibile, complice anche un’intelligenza artificiale non particolarmente brillante. Capiterà spesso di essere a un palmo dal nemico senza che quest’ultimo si accorga della nostra presenza.

Riguardo allo stealth, i nemici possono essere storditi con unico colpo alle spalle utilizzando oggetti di ogni tipo: bottiglie, martelli, bastoni, scope e persino delle padelle da cucina. Non saremo mai a corto di armi contundenti da utilizzare ma nel caso dovessimo rimanerne sprovvisti, possiamo sempre utilizzare le mani per picchiare selvaggiamente i nostri nemici.

Quello del combattimento corpo a corpo in prima persona non mi ha convinto del tutto, purtroppo. Forse è l’aspetto negativo che pesa di più sul gioco insieme al passaggio dalla prima persona alla terza persona (ne parleremo a breve di questo).

I combattimenti si riducono spesso a premere compulsivamente il pulsante attacco fino a mandare giù il nostro avversario. Pur con qualche sporadica parata e la necessità occasionale di infrangere le difese nemiche con attacchi caricati, l’essenza degli scontri rimane invariabilmente la stessa: una sequenza ininterrotta di colpi priva di qualsivoglia profondità strategica.

Indiana Jones e l'antico Cerchio Recensione PS5 - Combattimento
Il sistema di combattimento corpo a corpo è molto sempliciotto nel complesso.

È possibile utilizzare anche la frustra per disorientare temporaneamente gli avversari o disarmarli, un gimmick tipico del personaggio ma che non viene valorizzato come dovrebbe. Nel corpo a corpo ho notato che i colpi spesso non raggiungono gli avversari nonostante siano a portata. Sembra quasi che la hitbox dei colpi sia a due centimetri dai nemici, rendendo difficile gestire la portata dei colpi.

Personalmente, e a malincuore, ho preferito di più lo stealth con tutti i suoi difetti piuttosto che i combattimenti veri e propri. Ho sempre evitato lo scontro diretto non tanto per paura di rimanerci secco, ma più che altro per evitare di scontrarmi direttamente con i nemici e dover gestire dei fattori mal calibrati, come appunto la portata.

Alcuni scontri invece potrebbero necessitare l’utilizzo di armi da fuoco. Oltre alla sua fidata frusta, Indy dispone anche di un revolver con una riserva di colpi limitata, prezioso alleato per districarsi da situazioni particolarmente concitate e pericolose. È possibile recuperare le armi dei nemici caduti, ma una volta esaurite le munizioni, queste diventano inutili come armi da fuoco, costringendoci a scartarle o, in extremis, a utilizzarle come improvvisate armi corpo a corpo.

Il sistema di combattimento rimane dunque ancorato a dinamiche obsolete, riproponendo difetti già riscontrati in passato da altri titoli del genere. Il fatto è che gli scontri all’interno della mappa non sono sempre opzionali dato che saremo costretti, per motivi di trama o di risoluzione degli enigmi, a esplorare basi piene zeppe di soldati nazisti.

Si possono comunque velocizzare i combattimenti potenziando Indiana Jones con dei libri che troviamo in giro per le mappe. Alcune aumentano la potenza dei colpi, altri rendono più versatile i colpi di frustra e così via; in poche parole, sono potenziamenti che abbassano drasticamente la difficoltà di gioco.

Altra meccanica che ho apprezzato è stata l’introduzione dei travestimenti, un’idea potenzialmente interessante per infiltrarsi in aree altrimenti inaccessibili. Tuttavia, ho trovato particolarmente ironico come alcuni di questi camuffamenti risultino fin troppo evidenti, minando la credibilità della situazione. Insomma, vedere un prete con una frustra arrampicarsi sulle impalcature non è una cosa che un normale “padre” farebbe, giusto?

Buon comparto tecnico con qualche sbavatura

Indiana Jones e l’antico Cerchio offre nel complesso un buon comparto tecnico. Il tempo extra a disposizione ha permesso al team di sviluppo di risolvere efficacemente i numerosi bug e le imperfezioni grafiche che affliggevano la versione iniziale, emersi nella versione PC e che avevamo già fatto notare in fase di recensione (clicca qui per leggere la recensione della versione PC). Graficamente si difende bene, con ottimi modelli dei personaggi durante le cutscene, con qualche sbavatura nelle fasi di gioco, e un gioco di luci in grado di richiamare l’atmosfera tipica di Indiana Jones.

Tuttavia, e qui ritorno sul secondo aspetto negativo di cui parlavo prima, la transizione tra la visuale in prima e terza persona risulta poco curata a livello di animazione. Anziché una fluida traslazione, si percepisce un brusco cambio di prospettiva, quasi un taglio netto che spezza la continuità visiva. A questo punto avrei preferito tenere il gioco interamente in prima persona piuttosto che creare questa sorta di espediente grafico.

Mi sento comunque di premiare Indiana Jones e l’antico Cerchio per la resa grafica delle ambientazioni, molto suggestive e curate. Non è perfetto e si percepisce una leggera disparità nella qualità delle texture tra elementi primari e secondari dello scenario, ma rimane un prodotto tutto sommato ben confezionato.

Indiana Jones e l'antico Cerchio Recensione PS5 - Location
Le ambientazioni offrono scorci davvero bellissimi, che spaziano dai centri urbani alle distese di deserto con monumenti storici.

Un film giocabile

Indiana Jones e l’Antico Cerchio si presenta come un titolo che centra alcuni degli elementi chiave della serie, offrendo un’avventura ricca di misteri e scoperte, in pieno stile Indiana Jones. Tuttavia, alcune scelte di designm come il sistema di combattimento e quello legato allo stealth mostrano delle debolezze che difficilmente passano inosservate.

Sebbene il comparto tecnico sia stato significativamente affinato rispetto alle versioni passate, il gioco oscilla tra momenti di indubbio fascino e altri in cui emergono le sue limitazioni. Certamente non crea un nuovo standard grafico, ma rimane godibile agli occhi senza troppe stonature.

In definitiva, l’esperienza offerta è un compromesso tra la nostalgia per le avventure di Indy e la necessità di un’evoluzione più marcata in alcuni aspetti del gameplay. Non nego però che si tratta probabilmente di uno dei migliori titoli dedicati all’archeologo più famoso al mondo. La trama regge il confronto con i film grazie anche a un cast davvero credibile, e questo vale non solo per l’interpretazione di Indiana Jones, ma anche per tutti i personaggi secondari e antagonisti.

[Clicca qui per acquistare Indiana Jones e l’antico Cerchio a un prezzo scontato]

Lascia un commento