Quando si guarda al mondo dei videogiochi e alle personalità che ne emergono, sono pochi quelli che riescono a imporsi come figure essenziali e immediatamente riconoscibili.

È il caso di Neil Druckmann, la cui popolarità ha raggiunto l’apice nel 2013 con l’uscita del primo The Last of Us, che è diventato rapidamente un cult. Il suo talento, tuttavia, si era già fatto notare con il suo lavoro sui primi due giochi Uncharted, usciti nel 2007 e nel 2009.

Ma la sua carriera non si ferma qui. Il 46enne israelo-americano ha ancora molto da offrire negli anni a venire, non ultimo con la sua prossima creazione, Intergalactic: The Heretic Prophet.

Dalle umili origini all’ascesa fulminante

Come ha fatto questo studente della Carnegie Mellon School of Computer Science a passare da un hobbista che sviluppava giochi riservati a pochi amici a un creatore rispettato e ammirato dai suoi colleghi?

A partire dai primi anni 2000, Neil Druckmann ha espresso il suo amore per i videogiochi sviluppando vari piccoli esperimenti, tra cui un gioco per NES nel 2004. La console è stata rilasciata nel 1983, in un periodo in cui macchine moderne come PlayStation 2, Xbox, GameCube e Game Boy Advance dominavano il mercato mondiale.

Fu con Allan Blomquist che sviluppò il suo primo gioco: Nikki Painguin in… TKO for the Third Reich. Il titolo era tanto evocativo quanto stravagante: il giocatore assumeva il ruolo di un pinguino ninja incaricato di combattere i nazisti.

Per quanto sorprendente, questo progetto segnò una svolta per Druckmann. Capì che il suo futuro era in questo settore e la sua determinazione fu presto ripagata. Nello stesso anno fu notato da Jason Rubin, co-fondatore di Naughty Dog, alla Game Developers Conference.

La scalata ai ranghi di Naughty Dog

Iniziando come apprendista programmatore, ha presto ottenuto un lavoro a tempo pieno come programmatore e ha contribuito alla licenza di Jak and Daxter, in particolare su Jak 3 nel 2004 e Jak X nel 2005.

Nel corso degli anni, Naughty Dog è diventato per lui più di un semplice studio, ma una vera e propria famiglia. Piuttosto che andarsene per altri orizzonti, ha investito completamente nello studio e ha scalato gradualmente i ranghi. Da semplice apprendista, è diventato Lead Game Designer, poi Creative Director, fino a raggiungere la posizione di co-presidente dello studio.

Una traiettoria impressionante che non accenna a finire, vista l’abbondanza di idee di Neil Druckmann e il fatto che il suo lavoro è atteso da milioni di giocatori in tutto il mondo.

The Last of Us, il lavoro di una vita

Mentre Uncharted è stato prima di tutto un’idea di Amy Hennig – ora co-presidente di Skydance e direttrice del progetto Marvel 1943: Rise of Hydra – è stato The Last of Us a catapultare Neil Druckmann sotto i riflettori.
Uscito nel 2013, il gioco è diventato immediatamente un punto di riferimento per il genere e il suo sequel, uscito nel 2020, ha confermato il suo status di opera principale nel campo dei videogiochi. L’universo si è poi ampliato con una serie TV su HBO, in cui Druckmann ha assunto il ruolo di co-creatore, produttore esecutivo e sceneggiatore.

La consacrazione è arrivata con The Last of Us Part II, che si è affermato come uno dei giochi più premiati della storia con oltre 260 riconoscimenti, tra cui il prestigioso titolo di Gioco dell’Anno (GOTY) nel 2020. Per quanto riguarda l’adattamento televisivo, ha vinto otto Primetime Emmy Awards per la prima stagione e persino un Fangoria Chainsaw Award nel 2024.

E ora?

I fan attendono febbrilmente una possibile Parte III di The Last of Us. Tuttavia, l’attenzione di Naughty Dog sembra attualmente concentrata su Intergalactic: The Heretic Prophet, che non dovrebbe vedere la luce prima di diversi anni. Potrebbe quindi trattarsi di una lunga attesa per i giocatori desiderosi di scoprire questo nuovo universo.

Resta da vedere se Neil Druckmann continuerà la sua carriera con Naughty Dog o se un giorno creerà un proprio studio per esplorare nuovi orizzonti. Con l’esperienza e la reputazione che si è costruito nel corso dei decenni, vale la pena porsi questa domanda.

Nel frattempo, ti invitiamo a condividere le tue esperienze sulle opere di Neil Druckmann e il significato che hanno per te.

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